domenica 9 giugno 2013

L'ETICHETTA TRASPARENTE

Il dibattito sulle diciture da riportare in etichetta per i vini naturali, assume toni sempre più surreali, ma pur partendo da punti di vista differenti, e da associazioni diverse, un gruppo di vignaioli ha deciso sperimentare una etichetta trasparente condivisa.
L’art. 14 del D.M. 13 agosto 2012 stabilisce che ALTRE INDICAZIONI VERITIERE E DOCUMENTABILI possono figurare nell’etichettatura del vino, a condizione che non siano tali da creare un rischio di confusione nello spirito delle persone a cui sono destinate tali informazioni. Inoltre anche il Regolamento n 203/2012 (biologico) consente di riportare in etichetta “senza solfiti aggiunti” oppure la quantità di So2 totale se verificabile (analisi).
Questa possibilità ci è stata più volte ribadita nei vari incontri svolti, dal dirigente del Mipaaf, Stefano Vaccari. A dire il vero in una interpretazione più restrittiva sembrerebbe che la dicitura “senza solfiti aggiunti”possa essere utilizzato solamente in presenza contemporanea della certificazione bio: il reg. 314/2012 ha eliminato l’obbligo di registrare le aggiunte di So2 ( scelta  sostenuta in Italia dalla  FIVI) in cantina, quindi non è più documentabile “in negativo”. Senza quest’obbligo non è possibile documentare la scelta di non aggiungere solfiti, poiché analiticamente è impossibile distinguere i solfiti aggiunti da quelli prodotti spontaneamente nella fermentazione.
Ma secondo il principio del DM 13 agosto 2012 e del reg 607/2009 che prevedono che si possa inserire in etichetta altre indicazioni “veritiere e documentabili”, riportando sui registri di vinificazione, le aggiunte di So2, ciò dovrebbe essere consentito. Secondo la stessa logica tutte le informazioni riportate  anche sulla documentazione dell’ hccp, o sui quaderni di campagna, tutti documenti ufficiali verificati da organismi di controllo autorizzati, potrebbero essere riportate in etichetta! Il DM inquadra l’abito in cui inserire queste indicazioni ulteriori e tra queste quelle riportate nel contesto tecnico colturali e/o di elaborazione e/o delle caratteristiche del prodotto, se sono nettamente separate dalle indicazioni obbligatorie.
Inoltre se si è certificati bio, con la stessa logica potremo scrivere che non utilizziamo diserbanti, concimi chimici, fitofarmaci, ecc
Il vino “gode” di una deroga comunitaria in scadenza nel 2014, sull’obbligo degli ingredienti in etichetta (anche questa deroga sostenuta in Italia,  dalla FIVI).Ma anche qui possiamo in etichetta riportare un elenco di ingredienti di tutto quello che si usa e di cui i registri recano testimonianza.
In conclusione per quanto riguarda gli additivi utilizzabili, l’interpretazione delle norme, sembrerebbe permettere l’indicazione positiva e non quella negativa: ossia possiamo riportare quelli utilizzati (e riportati nei registri) e non e possibile scrivere quelli non utilizzati in etichetta.
QUINDI L’ETICHETTA TRASPARENTE E’ GIA’ UTILIZZABILE:
Possiamo scrivere:
- mg/l anidride solforosa totale (analisi) o senza solfiti aggiunti (se certificati bio);
- ingredienti ad es: uva e solfiti (registri)
- pratiche agronomiche nel vigneto (se certificati bio)
Possiamo riportare queste indicazioni a patto che siano nettamente separate dalle indicazioni obbligatorie, e che non abbiamo una dimensione dei caratteri maggiore delle indicazioni obbligatorie.
COSA ASPETTIAMO ANCORA AD ADOTTARE L?ETICHETTA TRASPARENTE?

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